Infortunio in cantiere: cade un montacarichi
Sopralluogo urgente in cantiere per un infortunio con lesioni gravi
Venerdì 25 febbraio 2022 un montacarichi da cantiere è crollato a terra tra il 4° e il 5° piano durante la fase di montaggio per il rifacimento facciate/balconi e siamo stati subito chiamati come CTP per un sopralluogo urgente.
Sulla stampa, già poche ore dopo, si leggeva cade un "ascensore" da cantiere, ma in altri articoli, invece, si parlava di "montacarichi" da cantiere e in molti hanno cominciato a chiedersi quale fosse l'effettiva differenza.
Nell'ambito ordinario, civile o industriale, sono entrambi elevatori automatici mossi da argano elettrico o pistone idraulico (più raramente da meccanismo a pantografo): l'ascensore è deputato al trasporto di persone e quindi ricade nella Direttiva comunitaria 2014/33/UE (direttiva ascensori), mentre il montacarichi trasporta merci. Da ricordare anche i c.d. "montacarichi per persone" per abitazioni, con corsa modesta a velocità ridotta e utilizzo saltuario, dove la manovra è del tipo "a uomo presente" ossia occorre tenere premuto un apposito pulsante durante l’intera corsa.
Tornando al caso in esame, tecnicamente il mezzo è definito dal produttore come "montacarichi" (anche se, naturalmente, in fase di assemblaggio il montatore DEVE stazionare a bordo) e poi va ricordato che la maggior parte di queste attrezzature da cantiere sono predisposte dal costruttore per essere rapidamente trasformabili da "montacarichi" (trasporto materiali) in "ascensori" (trasporto promiscuo materiali/persone), ai quali in ogni caso non si applica la citata direttiva ascensori, bensì la c.d. "nuova" direttiva macchine 2006/42/CE.
Entrando un po' più nel tecnico, sono mezzi che si muovono su una o più colonne (quello in esame è monocolonna), rappresentate da elementi metallici calastrellati a pianta triangolare o quadrata (a seconda della portata della piattaforma), collegati reciprocamente da elementi, anch'essi metallici, assimilabili a bulloni e provvisti di opportuni serraggi di sicurezza.
Dalle primissime informazioni, sembra che alcuni di questi "bulloni" si siano deformati e/o tranciati e sono al momento in sequestro, in attesa di esami più approfonditi o, meglio, di prove di laboratorio.
In fase operativa, poi, ci sono varie altre sicurezze, in particolare dispositivi che impediscono la salita/discesa se uno dei cancelletti di sbarco al piano non è correttamente chiuso oppure è stato superato il carico massimo previsto.
Queste attrezzature non sono da confondere con le "piattaforme elevabili" (o autosollevanti), che oltre al trasporto di merci/persone, sono progettate per poter eseguire lavorazioni mentre si staziona sulla piattaforma stessa.